Se all’atto di fondazione i collegiali erano ventiquattro, scelti sulla base della loro condizione di povertà e delle loro qualità morali, nel corso dei secoli il numero degli studenti è aumentato fino a diventare quello attuale.

Il Collegio Ghislieri ha subìto varie trasformazioni, adattandosi alle più mutevoli esigenze culturali, politiche e educative. Dopo i primi secoli di vita, caratterizzati da una relativa continuità di gestione, dal 1771 il patronato del Collegio è stato legato a un’autorità statale, passando da quello della famiglia Ghislieri a quello dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria.

Nel 1861, per la prima volta in Italia, è stato sancito il principio di ingresso in Collegio basato su prove d’esame, stabilendo inoltre che ai Ghisleriani che si fossero particolarmente distinti, fossero assegnate borse di studio o di perfezionamento in Italia o all’estero.

Nel 1966 il Ghislieri si è aperto anche alle studentesse, diventando uno dei primissimi collegi misti in Europa. Sono stati questi gli anni del rettorato (dal Dopoguerra al 1979) di Aurelio Bernardi, professore di Storia Romana, che – grazie alla benefattrice Sandra Bruni – ha attuato questa iniziativa raddoppiando ogni anno il numero dei posti messi a disposizione dal Collegio.

Con Andrea Belvedere (1979-2021), professore di Diritto Civile, il Ghislieri ha visto una costante crescita delle attività e delle iniziative culturali, il rafforzamento dei suoi scambi internazionali e delle iniziative a favore dei dottorandi di ricerca, la partecipazione alla nascita della Scuola Universitaria Superiore IUSS e il restauro di molte parti del Collegio.

 Nelle stanze storiche, che ancora oggi accolgono Ghisleriane e Ghisleriani, hanno vissuto e studiato con impegno personalità come Carlo Goldoni, Giuseppe Zanardelli, Cinzia Zuffada, Luigi Cavalli Sforza, Giulia Sissa, Gianfranco Contini, Franco Tatò, Virginio Rognoni, Tiziana D’Angelo e moltissimi altri studiosi, professionisti, politici e imprenditori.

 Il Ghislieri finanzia progetti degli studenti e consente loro di trascorrere periodi in Università e College di tutto il mondo grazie a una fitta rete di borse di scambio e a uno specifico fondo per l’internazionalizzazione.