In memoria di Ettore Marubini

Con grande cordoglio la SISMEC si unisce al ricordo del Prof. Marubini e vuole manifestare ai suoi cari la grande vicinanza di tutti i membri della Società.

Il Prof. Marubini ha fondato la SISMEC e ha dato un contributo decisivo allo sviluppo della Statistica Medica in Italia. Di seguito pubblichiamo le testimonianze di chi ha condiviso i percorsi di crescita professionale e personale, raccogliendone l’eredità per lo sviluppo delle prossime generazioni. I contributi sono scritti sull’onda emotiva della perdita di un maestro a cui tutti noi dobbiamo far riferimento.

Ringraziamo, quindi, i colleghi che ci hanno consegnato i loro pensieri e le loro emozioni, aiutandoci a capire quale maestro ha avuto la Statistica Medica in Italia.

GargnanoSett1987
Foto del primo corso a Gargnano sull’analisi della sopravvivenza – 20-26 settembre 1987 (4° da destra in camicia bianca)

Il Ricordo del Prof. Adriano Decarli

Incontrai per la prima volta il Prof. Ettore Marubini nel marzo del 1971 ad un the che alle 10 di ogni mattina presso l’Istituto di Statistica Medica e Biometria di Milano, Direttore G.A.Maccacaro , prevedeva un incontro informale di tutti i presenti in Istituto. Quel giorno fui al centro dell’attenzione perché iniziavo la mia frequentazione in Istituto come studente in tesi.
Ettore, dopo la prematura morte del prof. G.A. Maccacaro, divenne nel 1977 Direttore dell’Istituto di Statistica Medica e Biometria, carica che mantenne per oltre 25 anni fino alla vigilia del suo anticipato ritiro nel 2003.
In questo periodo fu attivo animatore della Regione Italiana della Biometric Society di cui fu anche Presidente (1992-95), socio fondatore dell’International Society of Clinical Biostatistics (Bruxelles, maggio 1979), di SISMEC ( fondata nel 2001), di ASA (Associazione di Statistica Applicata) editor di Italian Journal of Applied Statistics (già Rivista di Statistica Applicata). Sempre aggiornato e attento alle novità che non fossero semplicemente mode, che la nostra disciplina andava negli anni sviluppando, dava molta enfasi al dibattito svolto in ambito internazionale.
Ettore ha sempre individuato nella didattica residenziale uno dei cardini della diffusione della conoscenza statistica e dello sviluppo di coesioni sociali utili alla programmazione della ricerca. Molti tra i soci ricorderanno il prof Marubini rigoroso e appassionato docente nei “Corsi di Metodologia Statistica per la ricerca Biologica di Base ed Applicata”, che quest’anno raggiungeranno la 29esima edizione ( Torino, 5-8 Settembre 2022) o come insegnante nell’ambito dei corsi della Scuola di presso Specializzazione di Biometria e Statistica Sanitaria che, pur con denominazione e con programmi diversi, è attiva in UNIMI sin dal 1978.
Come in genere sono gli amanti della montagna, fra i quali Ettore può essere annoverato come uno dei più assidui e fedeli rappresentanti, coniugava con maestria i migliori difetti e le peggiori virtù presentandosi a prima vista come un carattere difficile e spigoloso. Chi non ricorda la usuale e appropriata citazione bibliografica per mettere in discussione le sicurezze dell’interlocutore o sull’altro versante (quello delle peggiori virtù) la capacità di stimolare la curiosità del giovane studente con un passaggio matematico da meglio approfondire?
Io che, fresco di una laurea in fisica, ho avuto la fortuna di imparare, con difficoltà, la statistica sui libri che stavano negli scaffali della biblioteca di biometria, ricordo ancora con piacere le conversazioni con Ettore e i foglietti di appunti scritti con ordinata e spigolosa calligrafia che si rintracciavano sparsi, nelle pagine dei volumi compulsati da Ettore. Facilitavano il percorso di apprendimento e penso fossero graditi anche ad altri studenti. In ogni caso erano testimonianza di un metodo di studio: la necessità di comprendere i dettagli, come via maestra in grado di aprire la possibilità di cogliere qualcosa di nuovo da quello che si andava studiando. Nel suo studiare, come nel suo argomentare, al di là della carta vetrata del suo dire, si intravvedeva sempre la sua passione, direi il suo amore, per la Statistica o meglio per il rigore logico che certi sviluppi e passaggi in questa disciplina sottintendono e per la meravigliosa armonia del metodo matematico che ne costituisce il supporto. Per questo penso non sia un caso che preferisse collaborare e discutere problemi, che secondo lui necessitavano di maggiori chiarimenti, con matematici e fisici e che l’ Istituto fosse animato sempre dalla presenza di vari giovani con quel tipo di formazione. Carattere non semplice, sicuramente spigoloso ma sempre intriso di passione. In fondo tutti quelli che avevano l’onore di avere una sua motivata critica pur rimanendo profondamente amareggiati venivano sempre incoraggiati a muoversi verso obbiettivi che meritassero un suo definitivo assenso. Per questo si può affermare che indipendentemente dai giudizi personali che ognuno di noi può dare, Ettore ha lasciato una traccia importante nello sviluppo e nella storia della nostra disciplina.

 

Il ricordo della Prof.ssa Maria Grazia Valsecchi

Pensavo di essere preparata, visto il declino delle sue condizioni di salute negli ultimi tempi, e invece non lo ero e non lo sono. Ne voglio parlare più dal punto di vista personale ed affettivo, visto che il suo profilo professionale e scientifico nella nostra disciplina è molto ben conosciuto e altri ne parleranno.
Il Prof. Marubini, cui mi sono sempre rivolta col Lei, nonostante tante volte mi avesse invitato, “da grande” a passare al Tu, mi aveva accolto nella sede di Via Venezian 1 dell’ Istituto di Biometria e Statistica Medica un giorno d’estate del 1981 quando, mandata da un mio professore di matematica, arrivai in bicicletta grondante d’acqua per un temporale estivo improvviso. Deve aver pensato che ero un po “originale” a presentarmi così, ma io non volevo perdere quell’appuntamento che forse mi avrebbe consentito di frequentare un Istituto interessante, visto che il mattino insegnavo matematica in una scuola superiore ed il pomeriggio avevo tempo libero e mi annoiavo un po’… Mi diede subito una scrivania, dei libri di statistica medica da studiare (non sapevo nulla in specifico) e dopo nemmeno un annetto cominciai le mie collaborazioni con grandi clinici come Sirchia (supervisionata da Alberto Morabito) e Mangioni (in collaborazione con il Mario Negri), coi quali potei veramente capire i problemi che si incontravano nel mondo reale, quando si volevano generare buoni studi, buoni dati, buoni risultati, con un corretto disegno ed una corretta analisi statistica.
Di contrasto, col Prof. Marubini, la sua sfida con me era sul terreno della metodologia, dove mi stimolava ad approfondire i metodi, a programmarli (si trattava di Fortran..) e trovarne possibili sviluppi per migliorare anche le applicazioni. I nostri rapporti, lui con un carattere non facile e io con l’inesperienza di chi non conosce il complesso mondo della Medicina, non erano sempre tranquilli, perché i suoi rimproveri erano sempre dietro l’angolo. Ma una volta, in cui ritenni che questi rimproveri fossero non ricevibili (si trattava di uno studio clinico che non procedeva, ma non era colpa mia…) gli scrissi una lettera molto sincera e franca, in cui gli dicevo non solo come erano andate le cose (non era totalmente corretta la versione dei fatti che lui aveva avuto dai clinici) ma gli chiedevo di considerare il mio punto di vista con più attenzione, prima di trarre delle conclusioni. Quella lettera, scritta da una giovane inesperta, poteva essere la fine del nostro rapporto, e ne ero cosciente. Ma io avevo detto quello che pensavo, anche mettendomi in gioco, e quella lettera segnò l’inizio di un nuovo rapporto tra noi, costruttivo, franco e, per quanto possibile, vista la grande differenza di esperienza, tendente al paritetico. Quello fu il punto di svolta della mia autonomia e del mio percorso. Grazie, Prof. Marubini, perché prima di tutto apprezzavi la passione per la materia e la franchezza nei rapporti!
Tornata dagli Stati Uniti, nel 1991, mi indicò per una collaborazione con il Prof. Masera, altro grande clinico, Oncologo Pediatra, e mi diede pieno mandato e piena autonomia nell’applicazione. Questa anche era positivo in lui: se dava fiducia dava anche autonomia!
Lì cominciò nel contempo la nostra avventura del Libro “Survival Analysis for Clinical Trials and Observational Studies”. Anche questa avventura non fu facile! Io dovevo preparare le bozze delle sezioni scritte e poi incontrami con lui per rivederle e questo lavoro, allora non facilitato dai mezzi attuali (software statistico, disponibilità di materiale on line e di programmi di scrittura…) era molto impegnativo e si svolgeva più lentamente di quanto lui desiderasse. A volte non rispettavo le scadenze e lui mi riprendeva in modo duro, che non sentiva ragioni, anche se poi, conoscendolo meglio, capii che capiva (mia madre aveva avuto una brutta diagnosi oncologica e questo mi aveva molto sbilanciato) ma non voleva che io cedessi. Grazie anche di questo Prof. Marubini! Perché non hai attuato questa tecnica solo con me e molti tuoi allievi ne hanno tratto giovamento perché hanno imparato a tenere fede agli impegni presi, a costo di studio e sacrifici. Ma era quella l’etica del lavoro che proponevi: senso del dovere, curiosità per sviluppare nuovi aspetti e progetti, caparbietà nel realizzarli.
E adesso, solo adesso, che sono passata al Tu (finalmente, dirai…) voglio anche dire a tutti che eri orgoglioso del successo dei tuoi tanti allievi, ma non desistevi mai da stimolarli e provocarli…...
Negli ultimi anni, quando ci sentivamo, mi dicevi che eri orgoglioso del fatto che, da “piccole statistiche mediche”, Anna Bossi (e questa mia ultima parte è come se la scrivessi con lei di fianco) era diventata l’apprezzata Coordinatrice del Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano e io la Direttrice e Preside della Scuola di Medicina dell’Università di Milano Bicocca. Sapevi quanto è difficile dare valore alla nostra disciplina nelle Facoltà di Medicina e volevi sempre sapere come me la cavavo. Ma alla fine mi chiedevi sempre: “cosa stai facendo come lavoro metodologico?” come a dirmi: non smettere di fare statistica medica! Grazie, Prof. Marubini, per aver sempre portata alta la bandiera della Statistica Medica, specie in queste Facoltà, dove gli investimenti sono riferiti più spesso alle discipline cliniche e relative scienze di base. Ora la tua visione attiva, attenta e trasparente, sarebbe ancora tanto utile per delineare il ruolo della statistica medica in collaborazione, ma con le dovute distinzioni, con discipline “vicine” quali Igiene, Data Science, Bioinformatica ecc….Speriamo di essere in grado di portare avanti con onore e chiarezza quello che tu hai fatto per la disciplina, in un mondo dove competenza e rigore sono spesso guardati con sospetto!
Tu eri molto divertito del fatto che nel 2014, con Anna Bossi e me, avremmo festeggiato insieme 200 anni (tu gli 80 e noi i 60) e avevamo pianificato una festa di tutti quelli legati a te ed all’Istituto che però non riuscimmo a fare per varie ragioni. Ancora oggi mi spiace tantissimo di questo mancato appuntamento e ricordo più tardi il tuo dolore per la scomparsa prematura di Anna (e poi di Silvano Milani).
Il 3 luglio di quest’anno ti ho fatto, come sempre, gli auguri di compleanno, ma da quel giorno è iniziato il tuo addio al mondo. Però il tuo esempio di studio, rigore scientifico ed etica del lavoro ha lasciato una traccia indelebile in molti di noi e nella nostra disciplina.
Maria Grazia Valsecchi, Milano, 24 luglio 2022

Il ricordo del Prof. Gianni Corrao

Tre sostantivi spero possano aiutare ad apprezzare l'unicità del Prof. Marubini.
La generosità innanzitutto, tipicamente bergamasca, mai ostentata, per questo autentica. Ne ho usufruito in più occasioni, gli sarò per sempre riconoscente.
Il rigore metodologico, quello che faceva tremare noi (allora) giovani in formazione terrorizzati dai severi giudizi sui nostri incerti primi passi. Aveva ragione lui, ha temprato tutti noi.
Infine, ma forse più importate, l'amore per i valori in cui credeva, per la democrazia, per il rispetto delle regole di convivenza civile e tra queste per un'accademia basata sul merito. Ci ha insegnato con l'esempio e la coerenza quanto effimeri siano i percorsi fatti da scorciatoie e atti di furbizia. Anche in questo è stato un esempio per tutti noi.
Grazie prof. Marubini, ci mancherai... Gianni Corrao

Il ricordo del Prof. Ciro Gallo

Cari amici e colleghi tutti,
anche se ormai sono 'fuori', permettemi di condividere con voi un breve ricordo personale del prof. Marubini.
La sua importanza scientifica, per il nostro settore in particolare, è indiscussa e tutti coloro che, come me, hanno qualche anno in più, l'hanno vissuta in pieno, anche con tanti 'cazziatoni'. Diciamocelo, era leggendario il caratteraccio di Ettore, e non sempre facile l'interazione, eppure è stato un riferimento continuo per chi aveva voglia di conoscere e crescere; le sue critiche a volte facevano male, ma poi ne capivi il senso e la necessità. Per questo ora, anche se sono vecchio, mi sento anch'io un po' orfano.
Avemmo uno scontro forte in occasione del primo convegno SISMEC di Napoli, dopo l'11 settembre e i fatti di Genova, e in concomitanza con i
disordini a Napoli per il G7, da allora la stima e il rispetto reciproco hanno permeato qualunque nostro rapporto. A lui chiedevo consiglio per
capire come muovermi nella mia realtà di periferia. A lui sono profondamente grato per la fiducia e per le tante opportunità che mi ha
dato; credo di avere soddisfatto le sue aspettative, almeno per quanto ero in grado di fare.
Volevo bene a Marubini e sono contento di essere riuscito a dirglielo in una delle ultime difficili telefonate che ci siamo scambiati, fino a non
molti mesi fa. Nell'ultima gli avevo promesso che sarei andato a Milano a trovarlo, e lui mi disse di far presto .... Non ci sono riuscito.
Abbraccio tutti quelli che gli sono stati più vicino, chi è ancora al lavoro, chi ne è uscito, e chi troppo giovane l'ha preceduto.
A tutti voi auguro un buon lavoro nell'interesse comune del nostro settore. Vi abbraccio.
Grazie.